19 Dicembre 2011 - 21:41
Philomene Cambarau, 51 anni, non è colpevole. I giudici hanno assolto la donna, che a maggio del 2008 aveva ammazzato il marito Vito Paladino con 3 colpi di pistola. L’epilogo era arrivato dopo una vita di botte e violenza. Per i giudici «non è imputabile perché incapace di intendere e di volere al momento del fatto». Difesa dagli avvocati Giampaolo Zancan, Valentino Schierano e Anna Ronfani, la donna è stata però condannata a un anno di carcere per il porto abusivo d’arma dalla matricola abrasa, la “Smith&Wesson 357 Magnum” che aveva preso per difendersi. Le violenze del marito erano rivolte non solo contro di lei, ma anche contro i figli. La donna era entrata in una vita fatta di terrore continuo, per sé e per loro, da questa situazione è nata l’idea di uccidere suo marito. In primo grado le erano stati inflitti 14 anni di carcere. Ma per i giudici del secondo grado, la Cambarau avrebbe ucciso suo marito perché le persecuzioni a cui lui l’aveva sottoposta l’avevano distrutta psicologicamente tanto da farle perdere la ragione, e portarla a uccidere chi la faceva vivere nel terrore. Da venerdì la Cassazione le ha restituito definitivamente la libertà.
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