CRIMINALITA'
02 Marzo 2021 - 11:59
A nulla solo valsi gli allarmi delle vedette a presidio dell’abitazione di un 23enne incensurato cui sono stati sequestrati tre chili di marijuana purissima e oltre 25 mila di euro in contanti. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori del commissariato cittadino, i suoi clienti sarebbero stati soprattutto coetanei provenienti dalla val Sangone. Lo scorso venerdì sera hanno effettuato la perquisizione a casa del ragazzo che vive con la madre e il nonno. La sua organizzazione era meticolosa e variava in ragione delle limitazioni imposte dalle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria: a ridosso del weekend, la sua abitazione vedeva un continuo via vai di giovanissimi di Giaveno e Coazze. Ma è nell’ultima settimana, visto l’incombere della zona “arancione” che i “rifornimenti” diventano più frequenti, con un notevole aumento degli introiti per lo spacciatore.
Il servizio di vigilanza del fortino della droga era organizzato sul modello delle grandi piazze di spaccio: all’esterno dell’abitazione vigilavano alcune “vedette”, sempre ragazzi sui 20 anni, per mantenere il monopolio dello spaccio e soprattutto prevenire gli interventi delle forze dell’ordine. All’arrivo dei poliziotti, infatti, le vedette, colte di sorpresa, hanno iniziato a dare l’allarme: “arrivano i carabinieri”; ma erano gli agenti di polizia del commissariato che, in velocità, sono riusciti ed entrare nell’abitazione e ad arrestare il giovane spacciatore. Dietro l'apparenza di una normale abitazione familiare, con giardinetto, pulita ed in ordine, al piano di sopra si celava una vera e propria centrale di spaccio. All’interno di un armadio, chiuso con catena, c'erano circa tre chili di marijuana purissima che sul mercato avrebbe fruttato non meno di 35mila euro.
Accanto tutta la strumentazione utile al confezionamento, tra cui la macchina termosaldatrice. Gli agenti hanno trovato anche circa 25 mila euro, probabile guadagno dello spaccio già effettuato. La sostanza era destinata al week end di movida, ultimo in zona gialla per i piccoli comuni della val Sangone. Il giovane è al suo primo arresto. Privo di precedenti e di buona estrazione sociale, aveva iniziato l’attività di spaccio da non troppo tempo, probabilmente ingolosito dal facile guadagno, riuscendo a mettere su un’organizzazione capace di “muovere” decine di migliaia di euro a carico, destinato ad una platea di giovani e giovanissimi dei comuni limitrofi.
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