15 Dicembre 2011 - 21:54
La giunta regionale, ha approvato il disegno di legge sulle Unioni dei Comuni. Il ddl è stato preparato dall’assessora alle autonomie locali Elena Maccanti (Lega) con l’assessore alla montagna Roberto Ravello. Per la montagna questo disegno di legge significa la soppressione delle Comunità montane. Le Unioni dei Comuni saranno gestite da un organo esecutivo e da un organo consiliare non eletti dai cittadini ma determinati dai diversi statuti delle diverse Unioni. Ci saranno così modalità di gestioni molto diverse. Se l’Unione opererà solo attraverso una convenzione, questa dovrà comprendere modalità di consultazione e verifica con rispetto dei diritti di tutti i Comuni convenzionati. I Comuni stessi formulano le proposte di aggregazione nel complessivo rispetto dei criteri di seguito indicati: a) appartenenza alla medesima area territoriale omogenea (pianura, collina, montagna); b) appartenenza degli enti interessati alla medesima provincia; c) rispetto dei limiti demografici minimi di legge. E cioè: area montana, 3.000 abitanti; area collinare, 3.000 abitanti; area di pianura, 5.000 abitanti. Solo per l’esercizio in forma associata della funzione socio-assistenziale, fermo restando il rispetto degli obiettivi del piano socio-sanitario, è il seguente: area montana, 15.000 abitanti; area collinare, 15.000 abitanti; area di pianura, 20.000 abitanti. Per l’Unione dei comuni e delle Comunità montane il ddl regionale sull’Unione di comuni «lancia un attacco gravissimo alla montagna, sopprimendo i soggetti istituzionali ? le Comunità montane - che da quarant'anni garantiscono servizi (per 553 Comuni) e sviluppo al 53% del territorio piemontese, dove vivono 800mila piemontesi. La distruzione del sistema compromette 435 posti di lavoro nelle 22 Comunità montane.
Su Luna Nuova di venerdì 16 dicembre
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