POLITICA
06 Settembre 2012 - 21:29
Ci sono voluti quattro mesi di discussioni e limature per arrivare a una posizione comune dei sindaci sulla trasformazione della seconda canna del Frejus da galleria di sicurezza in tunnel di transito. Alla fine, come previsto, è passata la linea della contrarietà «in assenza di provvedimenti, previsti dalla normativa europea, estesi a tutti i trafori autostradali di valico sull’arco alpino». Che è poi quello che il presidente della Comunità montana Sandro Plano ha più volte ripetuto anche durante le manifestazioni No Tav: se si vuole fare un vero raddoppio del Frejus, allora lo si faccia anche per tutti gli altri trafori alpini, in primis il Monte Bianco. Altrimenti, secondo i sindaci, la maggiore sicurezza del Frejus derivante dalla separazione dei due sensi di marcia porterebbe con sé anche un inevitabile incremento del numero di tir (e dell’inquinamento) in valle di Susa. Ma l’auspicio di Plano e del presidente di turno dell’assemblea dei sindaci Paolo De Marchis (Oulx) di arrivare ad un’intesa con il centrodestra è stato vanificato dall’assenza in blocco di tutti i 20 comuni all’opposizione.
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