17 Gennaio 2013 - 19:38
Smart valley vuol dire tutto e vuol dire niente. È un marchio che oggi si usa e che va di moda ma che, proprio per questo, serve per farsi capire al volo in Europa, dove i finanziamenti per le “smart cities” hanno oggi capitoli appositi. Così a questa nuova definizione applicata alla valle di Susa che racchiude il senso della “facilità”, della “velocità”, della “comunità collegata”, dovremo fare l’abitudine, perché verrà attaccata in testa a quasi tutti i progetti di compensazione alla Torino-Lione che dal governo italiano possono ambire solo a una quota-parte di finanziamenti. «Quello delle smart city è la nuova frontiera dei progetti finanziabili dall’Unione europea - spiega proprio Mario Virano, presidente di quell’Osservatorio che è stato incaricato anche di raccogliere i progetti finanziabili con il 5 per cento del valore dell’opera - La sfida è convincere l’Ue a traslare una definizione nata per le grandi aree urbane a favore di aree a bassa densità, che in Europa sono moltissime e che chiedono opportunità pari alle zone metropolitane». Virano sta completando il lavoro di selezione dei progetti per i quali saranno disponibili i 140 milioni delle compensazioni.Come è noto, le aree di intervento sono quattro: il completamento del sistema delle telecomunicazioni avviato in questi giorni; lo sviluppo delle energie rinnovabili; la sicurezza idrogeologica, sicurezza delle scuole. (nella foto, l'autostrada dove corrono i cavi a fibre ottiche)
(di Massimiliano Borgia)
Su Luna Nuova di venerdì 18 gennaio
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