SUSA - TAV
16 Settembre 2013 - 22:49
Lo si sapeva fin da quando è uscita la “suggestione” stazione internazionale di Susa, ma ora che il cronoprogramma della Torino-Lione mette nero su bianco che lo spostamento dell’autoporto sarà una delle primissime cose da fare per consentire l’apertura dei cantieri Tav, la preoccupazione, tra chi all’autoporto ci lavora da anni, diventa sempre più palpabile. E lo è anche per uno dei motivi che animano i più irriducibili oppositori all’alta velocità: la mancanza di fiducia nel sistema-paese. Non lo dicono con queste parole i diretti interessati, ma il concetto è quello. Lasciare il certo per l’incerto non piace a nessuno, tanto più quando in gioco ci sono dei posti di lavoro. Tanto più se il terreno di gioco è l’Italia, terra di promesse spesso non mantenute.
su Luna Nuova di martedì 17 settembre
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