TAV
21 Novembre 2013 - 22:53
Non c’è dubbio che dal punto di vista mediatico le parole d’ordine usate dal premier Enrico Letta e dal presidente François Hollande siano state quelle giuste. «La Torino-Lione passa da una fase progettuale a quella di “opera in cantiere”». E ancora: «Siamo alla fine del tunnel. Anzi, all’inizio». Gli annunci sono ad effetto, anche per le tempistiche: i prossimi lavori partiranno fra un anno, a cavallo tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015. Per quella scadenza, infatti, Ltf conta di avere appaltato i cantieri per la realizzazione della nuova galleria geognostica di nove chilometri tra Saint Martin la Porte e La Praz: sulla carta una nuova opera propedeutica che di fatto diventerà il primo tratto del tunnel di base da 57 chilometri. Ma per avviare i lavori veri e propri del maxi tunnel non basterà il trattato del 30 gennaio 2012: ci vorrà un ulteriore protocollo che, anche in questo caso, dovrà essere ratificato dai due parlamenti. Italia e Francia hanno poi ribadito che il cofinanziamento europeo al 40 per cento è una condizione indispensabile: Virano, in questo senso, si è detto ottimista. Ma i No Tav non si scompongono più di tanto: «L’ennesimo vertice, le solite cose», scrivono su www.notav.info.
su Luna Nuova di venerdì 22 novembre
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