PROCESSO
28 Novembre 2013 - 22:23
Un mese di reclusione e 300 euro di multa per nove attivisti No Tav, tre mesi per un altro. La richiesta di condanna è stata formulata mercoledì a Torino dal pm Manuela Pedrotta durante il processo per l’occupazione dei terreni dell’autoporto di Susa sui quali, nell’inverno 2010, avrebbero dovuto svolgersi i sondaggi S68 e S69. Tra i nove attivisti per i quali è stata chiesta la condanna a un mese ci sono anche Alberto Perino, storico leader del movimento contro l’alta velocità, la sindaca di San Didero Loredana Bellone, il suo vice Giorgio Vair e Francesco Richetto del comitato di lotta popolare di Bussoleno, un altro dei leader No Tav. Tre mesi sono stati invece richiesti per un attivista legato al centro sociale Askatasuna. L’accusa nei loro confronti è quella di invasione di terreni. Era la notte tra lunedì 11 e martedì 12 gennaio 2010, due giorni dopo l’installazione dell’ormai ex presidio dell’autoporto. Una gelida notte che centinaia di attivisti avevano trascorso a Traduerivi, allertati dal tam-tam che ormai dava per imminente l’avvio del piano di carotaggi preparato dall’Osservatorio di Mario Virano e propedeutico alla realizzazione della nuova linea Torino-Lione.
su Luna Nuova di venerdì 29 novembre
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