POLITICA
16 Dicembre 2013 - 23:54
Il nuovo corso del Partito democratico targato Renzi apre nuove prospettive anche per quella parte del Pd locale che, a modo suo, non ha mai smesso di contestare l’alta velocità. Abituato da anni, fin dal crepuscolo dei Ds, a ricevere schiaffi su schiaffi dai “big” provinciali, regionali e nazionali del partito, ora il Pd valsusino guarda al sindaco di Firenze senza farsi grandi illusioni, ma con una fondata speranza: che anche sulla Torino-Lione si possa voltare pagina, per lo meno nell’approccio con quella parte del territorio secondo cui la grande opera non s’ha da fare. Quello in cui sperano i Pd-No Tav è di essere finalmente ascoltati, senza preconcetti. E la nomina di Debora Serracchiani, governatrice del Friuli Venezia Giulia, come responsabile nazionale infrastrutture all’interno della nuova segreteria renziana, apre indubbiamente delle prospettive diverse rispetto a quando gli interlocutori erano quelli della vecchia guardia, da Bersani a D’Alema. «Con lei - dice il coordinatore del Pd valsusino Pacifico Banchieri, renziano della prima ora, nonché fresco membro della segreteria provinciale Pd in qualità di responsabile commercio, artigianato e piccola imprenditoria - vorremmo aprire un ragionamento per capire in che modo, su questo tema, si possa tornare a discutere: la nostra intenzione è di contattarla entro breve e, se possibile, di organizzare un incontro con il Pd locale e gli amministratori del territorio per esporle le ragioni che da sempre sosteniamo, e che nessuno ha mai ascoltato».
su Luna Nuova di martedì 17 dicembre
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