ELEZIONI
29 Maggio 2014 - 23:28
Se mai fosse rimasto qualche dubbio, le elezioni della scorsa domenica hanno reso evidente un fatto che un po’ tutti sapevano ma che sovente viene dimenticato o volutamente messo da parte: il voto nei Comuni premia le persone, il sindaco soprattutto, ma alcune volte anche i candidati in lista. L’elettore traccia una croce sul simbolo del partito (identificandolo al leader) sulla scheda europea o regionale, poi fa un reset al proprio cervello e applica altri ragionamenti per la poltrona di sindaco. O meglio, forse la riflessione segue lo stesso corso, cioè premiare la persona che dà maggiore garanzie di portare a compimento un determinato programma, oppure “punire” chi non viene considerato all’altezza, anche se sovente ciò significa votare per schieramenti molto distanti dal punto di vista politico. È pur vero che con la fine delle ideologie sono caduti molti steccati, ma continuano ad incuriosire quei paesi che hanno maggioranze politiche di centrosinistra e poi eleggono un sindaco di centrodestra. O viceversa. O un grillino.
su Luna Nuova di venerdì 30 maggio 2014
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