Grugliasco, la droga si pagava con le criptovalute
CRIMINALITA'
LA STORIA
14 Novembre 2014 - 11:42
C'era una volta la Barbie. Una vita a colori, qualche amico di plastica. Poi un giorno alla Barbie si è rotto un braccio e non sono riusciti ad aggiustarglielo. Lo ha perso in un incidente d’auto. Non guidava lei, guidava un tipo pagato per riportarla a casa, con altre ragazze Playboy, dopo una serata in discoteca. Era l’11 ottobre 2003. La Barbie, Valentina Acciardi, un po’ di Almese e un po’ di Torino, aveva 23 anni. Miss di qua, miss di là. Cataloghi, ospitate, piccole parti in piccoli film. Già famosina, già indipendente: un attico a Torino, corteggiatori come se piovesse. Vita in discesa. Poi il buio di uno schianto e il silenzio di un momento irreparabile. «Quando mi dicono la frase “l’importante è poterlo raccontare”, rispondo che il pensiero della morte non mi ha mai spaventata. La morte è definitiva, la vita invece è piena di possibilità. Ecco, penso che l’importante sia ciò che ti porti in salvo da un’esperienza del genere: la possibilità di vivere ancora, rimettendoti in gioco e facendo qualcosa di grande».
su Luna Nuova di venerdì 14 novembre 2014
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