NO TAV
15 Gennaio 2015 - 22:16
Esce due settimane prima dell’udienza in tribunale. “La parola contraria”, nelle librerie dal 14 gennaio, è il piccolo libro (64 pagine, 4 euro, Feltrinelli) con il quale Erri De Luca affronta i pm che lo hanno messo sotto accusa per istigazione a delinquere. Lo scrittore aveva detto all’Huffington Post che «la Tav va sabotata». Era il 1° settembre 2013, subito dopo arrivò il capo d’accusa dalla Procura torinese, e tra pochi giorni, il 28 gennaio, si apre il processo che lo vede alla sbarra, unico e pericoloso indiziato di essere il mandante occulto dei giovani che tagliano le reti o tirano sassi dentro il cantiere di Chiomonte. Il battagliero scrittore non ci sta, rifiuta il rito abbreviato, che si sarebbe svolto a porte chiuse, e, anzi, con questo pamphlet rigetta ogni responsabilità e rivendica con energia il diritto di tutti alla libertà di opinione: «Qui è in discussione la libertà di parola contraria, sottoposta a giudizio o censura. In aula non vado a discolparmi, ma a mettermi di traverso alla censura».
su Luna Nuova di venerdì 16 gennaio 2015
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