TAV
16 Febbraio 2015 - 18:12
Il Cipe non può approvare il progetto definitivo della tratta internazionale della Torino-Lione, con le stazioni di Saint Jean de Maurienne e di Susa e l’interconnessione a Bussoleno, perché mancherebbero tutti i requisiti tecnici e amministrativi per l’approvazione. La denuncia arriva dall’Unione montana Valle Susa, da Pro Natura e dal Wwf nazionale alla vigilia della fatidica scadenza che segnerà, in un modo o nell’altro, un punto nodale della questione Tav: l’ormai imminente seduta del Cipe per il via libera al progetto definitivo e, a seguire, il vertice franco-italiano di martedì 24 febbraio a Parigi, in vista della presentazione del dossier di candidatura per ottenere il famoso 40 per cento di cofinanziamento europeo, invocato dai due governi. I tanti perché del fronte No Tav vengono snocciolati in un documento di 11 pagine preparato dalla commissione tecnica del Comune di Susa, sostanzialmente la stessa che fino all’anno scorso agiva per conto dell’ex Comunità montana: i risultati sono stati presentati venerdì mattina a Torino durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente dell’Unione montana e sindaco di Susa, Sandro Plano, il primo cittadino di Caprie, Paolo Chirio, e i tecnici Luca Giunti e Alberto Poggio.
su Luna Nuova di martedì 17 febbraio 2015
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