REGIONE
04 Maggio 2015 - 23:30
Per ora è tutto congelato: sia la decisione di chiudere gli uffici postali minori e di dimezzare le aperture in alcuni comuni montani, tra cui diversi della media e alta valle Susa, sia il documento circolato giorni fa che prevede il recapito a giorni alterni della corrispondenza in 5296 comuni italiani di cui oltre 900 in Piemonte su un totale di 1206. Non proprio tutti, ma praticamente i tre quarti. L’escamotage per scongiurare questo pacchetto di tagli, che metterebbe in ginocchio le aree più periferiche del Piemonte, fa leva sui comuni stessi: la controproposta della Regione è infatti quella di investire su Poste Italiane affidandole tutta una serie di servizi. Intanto l’Unione montana Valle Susa, rispondendo alla consultazione dell’AgCom, ha espresso «la propria ferma contrarietà ai contenuti del piano industriale di Poste Italiane».
su Luna Nuova di martedì 5 maggio 2015
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