CHIOMONTE
02 Luglio 2015 - 23:28
Un movimento e tante anime: tante storie diverse che si uniscono per una causa comune, tanti modi diversi di intendere una battaglia. È così da sempre e non è certo una novità, ma arrivano anche i momenti in cui per queste anime diventa più difficile coesistere e trovare le modalità di lotta capaci di mettere sempre tutti d’accordo. Non è un momento facile per il movimento No Tav: se già in passato, ai tempi del 2011, erano emersi alcuni segnali in questo senso, la marcia Exilles-Chiomonte di domenica 28 giugno ha riportato a galla divisioni interne e differenti scuole di pensiero. Perché se il sito www.notav.info ha definito quella del 28 «una giornata decisamente positiva», altre componenti del movimento non esitano a fare autocritica, dando voce a quel senso di scoramento che domenica serpeggiava tra molti attivisti (anche storici) mentre le “tute nere” si prendevano la scena e davanti alle barriere imposte solo il giorno prima dall’ordinanza del prefetto iniziava la guerriglia con le forze dell’ordine. Parlano i leader Francesco Richetto, Alberto Perino e Maurizio Piccione.
su Luna Nuova di venerdì 3 luglio 2015
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