CHIOMONTE
05 Ottobre 2015 - 18:21
Se l’obiettivo della visita era toccare con mano cosa succede in valle di Susa, gli eurodeputati No Tav hanno potuto fare ritorno a Bruxelles con una vagonata di immagini che probabilmente vanno ben al di là di ogni previsione. Che persino la delegazione europarlamentare venisse spintonata e respinta dalla polizia è stato per il movimento un “regalo”, nel più classico del “tanto peggio tanto meglio”, che nessuno si sarebbe aspettato. Il risultato è che la delegazione potrà ora portare nelle stanze dell’europarlamento la questione della militarizzazione del territorio raccontandola in prima persona, e non solo “per sentito dire”. Tanto più che il gruppo di manifestanti, una cinquantina circa, era composto anche da un bel numero di valsusini non proprio dei più giovani. Non c’è dubbio che, per lo meno a livello di immagine, l’inflessibilità mostrata sabato dalle forze dell’ordine al ponte sul Clarea si sia trasformata in un clamoroso autogol, anche perché il corteo pacifico partito da Giaglione non aveva alcuna intenzione di assaltare il cantiere della Maddalena. (foto Luca Perino)
su Luna Nuova di martedì 6 ottobre 2015
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