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CRIMINALITA'
EMERGENZA
29 Marzo 2020 - 19:21
Accanto al personale sanitario della Regione Piemonte, per il quale sono già in corso i test virologici sul Coronavirus, anche i medici di famiglia convenzionati del territorio e gli operatori del 118 saranno sottoposti al tampone per verificarne lo stato di salute. La decisione è stata assunta dall’Unità di crisi della Regione Piemonte: «La forza e la dedizione del nostro personale sanitario e dei nostri medici è ciò che sta reggendo da settimane una situazione senza precedenti - sottolineano il governatore del Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi - Prenderci cura e sostenere chi da più di un mese senza sosta si sta prendendo cura degli altri è più che mai fondamentale. Ringraziamo il presidente della commissione sanità del consiglio regionale, Alessandro Stecco, per il prezioso lavoro di collegamento con tutti i rappresentanti di medici e operatori. Andiamo avanti per superare insieme questo grande momento di difficoltà». Il protocollo per l’esecuzione dei tamponi è stato definito in accordo con le rappresentanze istituzionali e sindacali dei medici e degli infermieri: oltre ad ampliare i test ai medici di famiglia convenzionati e agli operatori del 118, potenzia il meccanismo di controllo per garantire, alla luce della delicatezza del loro ruolo, la massima rapidità nei tempi di esecuzione e riscontro. Il modello condiviso prevede per gli operatori sanitari e i tecnici della Regione Piemonte l’esecuzione del tampone su coloro che presentano sintomi riconducibili al Covid-19 o che abbiano avuto contatti stretti con soggetti positivi e, in parallelo, anche per tutti i medici di famiglia convenzionati che siano sintomatici. Analoghe disposizioni anche per gli operatori del 118.
A tutti i dipendenti e gli ospiti delle oltre 700 case di riposo della regione verrà invece effettuato il test sierologico a tappeto, come disposto sempre dall’Unità di crisi della Regione Piemonte. Lo ha annunciato l’assessore Icardi, che giovedì 26 marzo ha incontrato in videoconferenza le rappresentanze dei datori di lavoro delle case di riposo e, venerdì 27, la rappresentanze sindacali dei lavoratori delle stesse strutture, ottenendo da tutti la più ampia condivisione dell’operazione. Sabato mattina sono state campionate le prime due case di riposo per la validazione delle procedure, dopo di che, fatte le necessarie valutazioni di efficacia, si procederà progressivamente su tutte le strutture. «I test sierologici - osserva l’assessore regionale alla sanità - offrono un primo screening rapido dell’infezione, in grado di identificare infezioni tardive, pregressi contatti col virus e avvenuto sviluppo di immunità e possono essere utili per confermare la possibilità di consentire il ritorno al lavoro del personale sanitario risultato negativo al tampone. In più, permettono di raccogliere preziosi dati per le analisi epidemiologiche dell’avvenuto contatto col virus in ampie fasce di popolazione». Sul piano tecnico, il dosaggio degli anticorpi IgM e IgG anti-Covid valuta l’avvenuto contatto col virus da parte delle difese immunitarie del soggetto. A seconda della presenza e del dosaggio delle une e delle altre, è possibile avere delle informazioni rispetto alla fase della malattia, ovvero se questa è in fase acuta o se è stata superata.
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