EFFETTO COVID
29 Marzo 2021 - 22:49
Si sblocca un ricordo, di quelli brutti. In queste pagine si parla di un argomento affrontato poco meno di un anno fa, ovvero: le conseguenze della pandemia sul calcio a ovest di Torino, dove migliaia di squadre hanno sperato invano di tornare in campo. Campionati fermati, campi vuoti. Ci si rivede a fine agosto, parte seconda. Due scuri volteggiano intanto sul calcio: la dieta economica e la fuga dei giocatori verso un altrove senza pallone...
Passerà lo tsunami Covid e arriverà quello dell’abbattimento dei vincoli sportivi. Nel 2022 potrebbe arrivare un altro grande schiaffo al calcio, e in quel caso sarà fuoco amico perché arriva dalla riforma dello sport voluta dall’ex ministro Vincenzo Spadafora a fine 2019. Una rivoluzione destinata a sconvolgere il settore dilettantistico. Entro luglio 2022 si arriverà infatti al riconoscimento della libertà contrattuale per i tesserati, come già avviene nei professionisti. Finora, quando un giovane si legava a una società dilettantistica dopo i 16 anni (prima c’è solo la formula del tesseramento di anno in anno) scattava un vincolo con il club fino al 25° anno d’età...
Se non altro, da cinque mesi allenatori e giocatori non si mandano a stendere. Ma quell’adrenalina manca a tutti e gli allenatori sono i primi ad ammettere che non si può fare finta di niente: il campo, il sacrificio dell’allenamento ripagato dai gol e dalla classifica, sono parte di un appassionante ciclo di vita sportiva che si è interrotto due volte nell’ultimo anno. «Mentirei se dicessi che non ho voglia di tornare in campo», dice Ivan Musso, 51 anni, uno dei decani della panchina: a settembre 2021 ha compiuto 30 anni da allenatore. Non ha mai saltato un anno. Oggi è il tecnico del Pianezza...
tutto su Luna Nuova di martedì 30 marzo 2021
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