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COVID-19
30 Dicembre 2021 - 19:15
Il Piemonte, come largamente prevedibile, inizierà il 2022 in "zona gialla", a partire da lunedì 3 gennaio. Dopo che la scorsa settimana gli indicatori relativi alla pressione ospedaliera erano già al limite, ora la nostra regione supera sia la soglia di allerta del 10 per cento nel tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva (16,2), sia la soglia del 15 per cento per quanto riguarda i posti letto ordinari (20,2). Numeri ancora molto contenuti rispetto allo scenario nazionale e internazionale, che però non impediscono il cambio di fascia, dopo 28 settimane consecutive in "zona bianca". Un cambio dal valore poco più che simbolico e senza effetti pratici, che serve solamente a fotografare il livello di allerta della regione dal punto di vista epidemiologico: le precedenti regole sono di fatto superate dalle norme stabilite dal governo con gli ultimi decreti, che prevedono restrizioni principalmente per le persone non vaccinate.
Nella settimana dal 20 al 26 dicembre il numero dei nuovi casi e dei focolai a livello regionale ha infatti continuato a crescere, come nel resto del territorio nazionale. L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi passa da 1.31 a 1.35 e la percentuale di positività dei tamponi sale all’8 per cento. L’incidenza è di 1020,73 casi ogni 100mila abitanti. 11mila 515, secondo i dati di oggi, i nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 9mila 254 dopo test antigenico), pari al 12,7 per cento dei 90mila 662 tamponi eseguiti, di cui 75mila 969 antigenici. Degli 11mila 515 nuovi casi gli asintomatici sono 7mila 950 (69 per cento). Otto i decessi di persone positive al test del Covid-19, nessuno di oggi, comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte. I ricoverati non in terapia intensiva sono 1176 (+29 rispetto a ieri). I ricoverati in terapia intensiva sono 102 (+3 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 62mila 608.
«Siamo riusciti a lungo a mantenere la nostra regione in "zona bianca" grazie allo sforzo collettivo e all’effetto dei vaccini - spiegano il governatore Alberto Cirio e l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi - Il passaggio in "zona gialla" è frutto della crescita del contagio che si sta registrando a livello globale, ma testimonia anche come i numeri delle ospedalizzazioni in Piemonte siano ancora contenuti e, anche questo, è merito dei vaccini. Per cui, ora più che mai, ci appelliamo a chi ha ancora dei dubbi, perché il vaccino è la nostra unica arma per salvare la vita e le nostre comunità. Il grazie va a chi, nel nostro intero sistema sanitario, anche in questi giorni di festa sta continuando con noi a correre per somministrare le terze dosi, rendendo ancora una volta il Piemonte una delle regioni più efficienti nella campagna vaccinale, tre punti sopra la media nazionale. Ora mancano poche ore alla fine dell’anno e, proprio in un momento in cui desideriamo tutti ritrovarci e stare insieme, non devono calare la prudenza e l’attenzione. Il governo ha introdotto misure che riteniamo di buon senso, perché avevamo chiesto che non fossero le persone vaccinate a pagare eventuali nuove restrizioni e così è stato. Ma ognuno di noi deve continuare a fare la propria parte per non mettere a repentaglio la propria sicurezza e quella dei propri cari. Prendetevi cura di voi».
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