TORINO-LIONE
26 Novembre 2020 - 22:43
Più che ad ottenere risposte, l’incontro di martedì mattina in videoconferenza tra i sindaci dell’Unione montana Valle Susa e la ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, rinviato due volte la scorsa settimana, è servito agli amministratori locali per esporle tutte le loro perplessità e le numerose criticità irrisolte sulla Torino-Lione. A cominciare dalla questione smarino, con la variante annunciata da Telt che prevede il trasferimento del sito di deposito temporaneo da Salbertrand a Susa, con un completo stravolgimento del progetto attuale: su questo il presidente Pacifico Banchieri, tutti i sindaci presenti e i tecnici della commissione Tav dell’Unione montana, Alberto Poggio e Luca Giunti, hanno ribadito a chiare lettere alla De Micheli...
Tra sei mesi la Città di Torino avrà una nuova amministrazione, ma quella uscente, al netto delle contraddizioni imputate dal movimento No Tav alla sindaca Chiara Appendino e delle spaccature interne alla maggioranza pentastellata, lascerà in eredità due delibere di forte contrarietà alla Torino-Lione. Un fatto politico tutt’altro che irrilevante. I due documenti sono stati approvati lunedì 23 novembre dalla maggioranza M5S e dalla sinistra, con il voto contrario di Pd e centrodestra: il primo, un ordine del giorno promosso dal consigliere Roberto Malanca, riprende i dubbi della Corte dei Conti europea sulla sostenibilità economica dell’opera; il secondo è una mozione della vicepresidente del consiglio comunale Viviana Ferrero con cui si impegna...
su Luna Nuova di venerdì 27 novembre 2020
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