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LUTTO
30 Novembre 2020 - 22:10
di MARCO GIAVELLI
I campi di volley erano la sua vita. Non c’è giocatrice dell’Isil Almese che non sia stata forgiata dalle sue mani, sapienti e pazienti, di allenatore tuttofare. Franco Corato, dopo aver vinto tante sfide nella sua lunga carriera sportiva, ha dovuto arrendersi di fronte alla battaglia più importante: quella contro il Coronavirus, che nella notte tra domenica 29 e lunedì 30 novembre se l’è portato via per sempre, all’età di 75 anni, in soli 20 giorni. Stava bene, Franco, e questo rende l’idea di quanto il Covid-19 sappia essere spietato: «Un mese fa - ricorda ancora scosso Luigi Lozzi, vicepresidente dell’Isil Volley Almese - abbiamo fatto l’ultima riunione del consiglio direttivo in vista della chiusura delle palestre per l’emergenza sanitaria: c’era anche lui, era in ottima forma».
Nel giro di pochi giorni hanno iniziato a manifestarsi i primi sintomi sospetti, con un po’ di febbre e un malessere diffuso. Nella giornata di martedì 10 novembre il ricovero all’ospedale San Luigi di Orbassano per le prime cure: in un primo momento sembrava si stesse pian piano riprendendo, poi la situazione è via via peggiorata fino a quando, necessitando di essere intubato e non essendoci più posti letto disponibili, giovedì 19 è stato trasferito all’ospedale Mauriziano di Torino, nel reparto di rianimazione. Una lenta agonia terminata due giorni fa, che ha gettato nell’incredulità e nello sconforto tutto l’ambiente pallavolistico della società almesina.
Corato può essere considerato uno dei pionieri del volley in valle di Susa: è stato infatti uno dei primi a portare sul nostro territorio un’organizzazione strutturata di questa disciplina sportiva insieme all’ex presidente dell’Isil Claudio Spinetti, mancato una decina di giorni fa anche lui a causa del Covid-19, e a Luigi Lozzi. «Con loro, 40 anni fa, abbiamo fondato la pallavolo femminile ad Almese - racconta Lozzi - Franco per me era come un fratello: si era specializzato sul settore giovanile, tutti i bambini e le bambine gli volevano bene. Era fatto per quello: sapeva cazziarle quando era il momento, ma sempre con il giusto approccio. Ci sapeva fare ed infatti era adorato da tutti: non ha mai voluto fare il grande salto nelle prime squadre di Serie C e D, allevare le nuove leve era la sua grande vocazione e l’ha seguita fino all’ultimo».
Nella vita era un piccolo imprenditore, titolare di una fabbrica nel settore metalmeccanico. Originario di Torino, aveva iniziato a muovere i primi passi nel mondo del volley a Torino seguendo l’esempio di don Aldo Rabino, sacerdote salesiano e compianto padre spirituale del Torino Calcio. Poi, una volta sposato, si è stabilito ad Almese, dove ha contribuito in modo decisivo a costruire l’Isil Volley come oggi la conosciamo: una sua creatura, per la quale ha dato tutto. Si è sempre dedicato al settore giovanile, in particolare al minivolley e alle categorie Under 12 e Under 13 femminile.
Non ci sono, nel suo caso, particolari bacheche o trofei da mettere in mostra, proprio per il tipo di ruolo che svolgeva: le sue più grandi vittorie sono rappresentate dalle tante giovani promesse che ha saputo crescere insieme a Xochitl Girardi Valderrama, coach delle categorie Under 14 e Under 16 Eccellenza, fino a vederle poi sbocciare nei campionati maggiori. Il rosario sarà recitato oggi alle 17,30 mentre il funerale sarà celebrato domani, mercoledì 2 dicembre, alle 15,30 nella chiesa di Rivera.
«Possiamo dire che Franco è stato il primissimo allenatore di un po’ tutte le nostre ragazze, che da bambine hanno mosso i primi passi seguendo i suoi preziosi insegnamenti - confida Daniele Giovale, oggi coach della prima squadra di Serie C femminile dell’Isil Almese - la sua missione era quella di insegnare loro il palleggio, i fondamentali e più in generale a stare in campo, e i risultati si vedevano. Ma al di là del suo ruolo più tecnico, Franco era un vero tuttofare, dalle feste del minivolley ai momenti conviviali all’interno della società. Ancora non ci crediamo, sembra impossibile non poter più fare affidamento su di lui: un vero punto di riferimento che oggi viene a mancare».
su Luna Nuova di martedì 1 dicembre 2020
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