CORONAVIRUS
19 Dicembre 2020 - 13:49
Sarà un "lockdown a singhiozzo" quello che attende tutti gli italiani per queste anomale festività scandite dall'emergenza Coronavirus, nell'intento di provare a scongiurare la terza ondata nel mese di gennaio: ci aspetta un misto di rosso e arancione per tutte le vacanze natalizie, dal 24 dicembre al 6 gennaio, ma con ampia facoltà di muoversi per visite a parenti e amici, pur con alcuni paletti e il chiaro messaggio di spostarsi il meno possibile per prevenire le occasioni di contagio.
Il nuovo decreto legge presentato ieri sera dal premier Giuseppe Conte stabilisce, come preannunciato, che tutta Italia sia "zona rossa" (uscite solo per ragioni di salute, lavoro e necessità e attività motoria solo nelle vicinanze di casa, sempre con autocertificazione) in tutti i giorni festivi e pre-festivi, quindi il 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre, 1°, 2, 3, 5 e 6 gennaio, mentre il 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio sarà "zona arancione" e non del colore previsto dalla suddivisione canonica, ovvero gialla per il Piemonte e per la gran parte delle regioni.
Ma in aggiunta a quanto già previsto dal Dpcm del 3 dicembre, è stabilita appunto una deroga per consentire le visite a parenti e amici per tutto il periodo dal 24 dicembre al 6 gennaio: sarà infatti consentito «lo spostamento - riporta il testo in Gazzetta Ufficiale - verso una sola abitazione privata, ubicata nella medesima regione, una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi».
Tradotto dal burocratese vuol dire che, a queste condizioni, ogni giorno si potrà andare a fare visita ad un solo parente o amico in tutto il Piemonte. Certo, non manca qualche aspetto controverso: ad esempio una coppia di nonni potrà pranzare presso l'abitazione della famiglia del figlio, ancorché composta dai due coniugi più due figli di 17 e 21 anni; quest'ultima non potrà però recarsi presso l'abitazione dei nonni, a meno che non ci vadano solo i due coniugi o i due nipoti, comunque in momenti separati.
Nei soli giorni in "zona arancione", in cui di norma sarebbe consentito muoversi liberamente soltanto all'interno del proprio comune di residenza, è stata invece introdotta la deroga agli «spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti - recita il testo del decreto - e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia».
La differenza? Nei giorni arancioni per un residente in un comune al di sopra dei 5mila abitanti, per quanto piccolo come Susa che ne conta circa 6mila 400, non sarà consentito, ad esempio, raggiungere Mompantero senza una valida motivazione, mentre un abitante di Villarfocchiardo potrà sconfinare senza problemi non solo nella vicina Borgone, ma anche fino a oltre Susa o Rivoli. Anche questo, se vogliamo, un aspetto controverso, ma è anche vero che sarebbe impossibile prevedere una norma che si adatti bene ad ogni singola situazione. Inoltre sarà sempre consentito spostarsi verso le seconde case, purché nella Regione di residenza.
Quanto alle attività commerciali, bar e ristoranti resteranno chiusi al pubblico per tutto il periodo delle festività ma saranno consentiti il servizio di asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza limiti di orario: nei giorni di "zona rossa", fatta eccezione ovviamente per i giorni di Natale e Capodanno, saranno aperti soltanto supermercati, farmacie, parafarmacie, librerie, edicole, fiorai, negozi di giocattoli e abbigliamento sportivo, tabacchi, ferramenta, lavanderie e negozi per animali, parrucchieri e barbieri. Tutti i negozi potranno invece riaprire fino alle 21 nei quattro giorni arancioni.
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