SCUOLA
18 Gennaio 2021 - 22:13
di EVA MONTI
Ripartenza morbida quella del Charles Darwin di Rivoli, i cui studenti sono rientrati ieri, lunedì 18 gennaio, dopo oltre due mesi di Dad, didattica a distanza. Da fine ottobre, infatti, tutti i ragazzi erano a casa e si collegavano via Internet alle lezioni. Mascherina, disinfezione della mani e osservanza della giusta distanza non hanno frenato il loro entusiasmo. Per molti di loro oggi è stato il giorno del rientro in aula con la propria classe presente per intero. Per molti, ma non per tutti. Il liceo scientifico ha infatti scelto la via dell’alternanza per garantire un minor flusso di studenti e alleggerire le presenze. «Quello che ci preme è monitorare la situazione “dinamica” ossia di arrivo, uscita e percorsi di flusso e deflusso nei corridoi», afferma la dirigente scolastica Elena Sorrisio.
La soluzione del Darwin è passata attraverso l’alternanza delle classi in presenza. Circa 550 studenti fanno parte del primo gruppo, altri 550 circa del secondo. L’alternanza consiste nel fatto che chi entra oggi starà a casa domani e via dicendo. Altro importante scaglionamento è sull’orario di entrata ed uscita: per alcuni le 8 e per altri le 9. Questo permette anche di non sovraccaricare nello stesso lasso di tempo il trasporto pubblico di cui fruiscono tutti. Per capire com’è andata su questo fronte, fuori della scuola, ma di supporto al rientro, la dirigente scolastica ha persino organizzato delle brevi interviste. «Abbiamo chiesto ad un campione di loro come si sono trovati sulla navetta o sui bus - precisa la Sorrisio - e le risposte erano positive: nessun eccessivo assembramento, fluidità nelle corse fino ed oltre il Castello».
Questo approccio e queste procedure hanno permesso di non frazionare le classi che restano intere, ognuno nella propria classe. «Merito del fatto che abbiamo aule molto ampie - continua - e che i numeri per classi non sono alti. Per le poche eccezioni in cui lo sono, ossia raggiungano i 28 o 29 studenti, abbiano collocato la classe invece che nell’aula d’origine in altri locali, molto ampi e disponibili, così da consentire il giusto distanziamento». Tutto questo sforzo ha ripagato presidi e corpo insegnante, perché i giovani sembrano aver apprezzato l’opportunità di non “smembrare” la classi e di non perdere così nessun compagno. Adesso il sistema è alla prova del nove, ma la partenza è stata soddisfacente. La speranza, condivisa tra docenti e studenti, è che non si debba cambiare di nuovo per eventuali altre ondate.
su Luna Nuova di martedì 19 gennaio 2021
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