TORINO-LIONE
22 Marzo 2021 - 23:33
La “maratona” è durata quasi un mese e ora, per il movimento No Tav, è arrivato il momento di spulciare i verbali e preparare le prossime “barricate di carta”: quelle contro gli espropri dei terreni ai margini delle recinzioni del cantiere della Maddalena di Chiomonte, necessari per la costruzione del nuovo svincolo autostradale a servizio dell’area. Sfocerà verosimilmente in un nuovo ricorso al Tar per chiedere l’annullamento dell’efficacia delle procedure di esproprio, la silenziosa protesta che da lunedì 22 febbraio a mercoledì 17 marzo è andata in scena tra la centrale elettrica di Chiomonte, via dell’Avanà e il cantiere del tunnel geognostico: protagonisti i 1054 attivisti No Tav che il 28 ottobre 2012 a Susa, nei prati di San Giuliano, sotto una precoce...
su Luna Nuova di martedì 23 marzo 2021
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