Dalle arpe a Morgan: lo spettacolo in quota tra musica, gite e circo
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UN MESE DOPO
15 Luglio 2021 - 23:11
Un mese. Lungo, lunghissimo. A volte il tempo è relativo. Cos’è un mese in fondo? Poca cosa certo, ma se hai perso un figlio, un nipote, un amico, che si era appena affacciato alla vita da adulto, quei trenta giorni da mettere in fila combattendo con il dolore e le domande senza risposta iniziano a sembrarti tanti, troppi. Interminabili. La voglia di arrenderti è tanta, a volte sembra prevalere - e nessuno te ne farebbe una colpa - ma poi la forza che tenevi nascosta chissà dove emerge, prepotente e ti fa dire: “No, non è giusto, ribelliamoci”. Lo ha fatto Valentina Sità, sorella di Barbara, la mamma di Samuele Naitza, il 18enne morto nel canale della centrale idroelettrica di Coldimosso dopo aver sbattuto con la propria moto contro il guardrail ed essere finito nel corso d’acqua. Zia Vale, come amava chiamarla Samuele, con cui aveva un rapporto speciale, non si è arresa per nulla e combattendo in primis con il magone di questi giorni, ha ingaggiato una battaglia per far sì che la morte così prematura e sfortunata del nipote, che aveva compiuto i 18 anni appena due settimane prima, non rappresentasse soltanto una tragedia per la famiglia e l’intera comunità bussolenese, ma potesse almeno servire per far sì che non si ripetesse. Così ha avviato una raccolta firme per chiedere alla Città Metropolitana di Torino, gestore di quel tratto di ex statale 24, di posizionare delle reti per non permettere più che qualcuno cada nel canale...
Su Luna Nuova di venerdì 16 luglio 2021
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