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APPUNTAMENTI CULTURALI
COVID-19
27 Settembre 2021 - 23:31
di CLAUDIO ROVERE
Sono oltre una decina i docenti e personale Ata dell’Istituto comprensivo di Susa ad aver aderito lunedì mattina allo sciopero indetto dal comparto scuola della Confederazione sindacati lavoratori europei. I manifestanti spiegano il disagio di molti lavoratori della scuola. «Una democrazia dovrebbe mettere i cittadini nella condizione di scegliere soprattutto economicamente. Molte persone si stanno vaccinando solo per non essere licenziate o perché lo stipendio non permette loro di farsi tre tamponi a settimana. Per questo motivo vogliamo un’effettiva libertà di scelta. Per poter accedere al nostro luogo di lavoro dal primo settembre dobbiamo “pagare”, ma la nostra Repubblica non era fondata sul lavoro? Come insegnanti e personale scolastico insegniamo e ci adoperiamo per l’inclusione ed ora ci ritroviamo ad essere noi stessi discriminati».
«Se l’interesse del governo fosse veramente la sicurezza per la scuola allora dovrebbero esserci tamponi gratuiti per tutti, ma così non è e il dubbio che l’interesse per il profitto sia predominante ci sfiora pesantemente - aggiungono gli aderenti allo sciopero - Le notizie fornite dalla stampa, dalla televisione e dai media in genere non riteniamo forniscano un’informazione obiettiva, piuttosto ci sembrano una trasmissione unidirezionale di dati e opinioni in cui non c’è alcun spazio per un dialogo onesto e costruttivo. Dietro all’abuso della parola “scienza” più che dimostrazioni tangibili ravvediamo ancora una volta risvolti economici. Si parla di vaccini come unica soluzione e poco si sa in merito alle cure della malattia. La scuola dovrebbe creare delle menti critiche e insegnare a ogni alunno a pensare con la propria testa; è in questa direzione che tutti noi lavoriamo quotidianamente. Con molto rammarico constatiamo invece ogni giorno che la direzione verso cui si sta andando non sia precisamente quella per cui ci adoperiamo nel nostro lavoro».
E la Confederazione sindacati lavoratori europei in una lettera rivolta alle maggiori cariche della Repubblica, compreso il presidente del consiglio Mario Draghi, sintetizza questo disagio in alcune proposte operative. Le elenca il presidente nazionale Antonio Labate: «Abrogazione o cambiamento dell’obbligo del green pass, in sostituzione applicazione del controllo con tamponi periodici gratuiti a tutto il personale e agli alunni, suddivisione della classi pollaio, assunzione di maggior personale docente e Ata per intensificare i controlli all’interno degli istituti, modifiche sulle regole di riempimento dei mezzi di trasporto per il distanziamento e maggiore intensificazione degli stessi».
Su Luna Nuova di martedì 28 settembre 2021
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