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LUTTO
24 Gennaio 2022 - 23:44
di EVA MONTI
Borgo Pallavicini ha perso nei giorni scorsi una delle colonne portanti ed anima del quartiere che si estende oltre la torretta di via Avigliana. Giovanna Carnazza, per tutti Gianna, si è spenta il 21 gennaio scorso all’ospedale di Rivoli, dov’era stata ricoverata un mese prima a causa del Covid-19. Aveva solo 62 anni, e nessuna malattia pregressa. I funerali si sono svolti lunedì 24, ma già nei giorni prima c’era stata la fila di persone che andavano a porgere le condoglianze al marito Carlo Disalvo e al figlio Daniele. Proprio lui ricorda quanto è stato straziante questo periodo, senza poterla né vedere né toccare, e men che meno darle un ultimo saluto prima che si spegnesse, ormai vinta dalle complicanze del Coronavirus. «Ci siamo visti con video chiamata il primi tre giorni del ricovero, a ridosso del Natale - racconta - ma poi si è aggravata e non è stato più possibile farlo».
Carlo e Gianna si erano sposati il 13 marzo del 1977. Dalla loro unione è nato Daniele che in queste ore assieme al padre non fa che ricevere le condoglianze da parte di tutta la grande famiglia dei parenti : nonna Rosa e i fratelli Graziella, Tano, Cettina, Pinella, Donatella e Marco, e tutti i nipoti Massimo, Andrea, Francesco, Francesca e Martina, Celeste e Andrea, Marco e Rossella, Antonietta Donatella e Katia. E ancora il fratello di Carlo, Bibbo, e i cugini dell’America con John Di Marco. A ricordarla anche chi con lei organizzava eventi e feste lungo la via, a partire dalla festa al Chiaro di luna al quale erano invitate anche le associazioni amiche ed i rappresentanti dell’amministrazione, a partire dal sindaco in carica in quel momento. La brusca interruzione, purtroppo, causata dal Covid e dalla pandemia che ha costretto a non fare assembramenti.
Giancarlo Sesia, anziano e deus ex machina della manifestazione, saluta Gianna a nome di tutti gli abitanti e i commercianti del Borgo. Ricorda la sua lunga sofferenza, e la descrive come persona meravigliosa. Solare, dinamica, sempre pronta a creare comitive allegre. Grande trascinatrice nelle allegre serate. Una donna straordinaria, sempre disponibile e pronta a dare un aiuto in qualsiasi occasione. Ha lasciato molto sconforto non solo in famiglia, ma anche tra gli amici del Borgo delle cui feste fu promotrice. Vicini al dolore della famiglia anche gli amici della Bocciofila rivolese che Daniele e Carlo vogliono ringraziare.
Un saluto allargato, che arriva dal cuore degli abitanti e vicini da casa di quell’antico angolo della città che prende il nome dai marchesi che lo abitarono. Nelle stanze presso la torretta uno di loro esalò l’ultimo respiro. Situato a pochi passi da piazza San Rocco, e a dieci minuti di cammino dalla centralissima via Piol, era un tempo l’inizio della campagna, una periferia seminata di cascine (molte delle quali ancora esistenti) e abitata da nobili e contadini. L’essere quasi protetta dalla casa con torretta, ha fatto di via Avigliana, lungo cui si snoda il borgo, una sorta di quartierino “a parte” e ha sviluppato nei residenti una forte identità. Anche per questo era nato a suo tempo, in occasione del solstizio, il banchetto al “chiaro di luna” che attirava circa 150 commensali. Chi lo abita ne va fiero, e Gianna era una di questi. Raccontava volentieri la storia, mostrando i fregi che ricordano i passati sfarzi del palazzo di cui resta la torretta e l’arco. E tutti erano pronti a darle un contributo creativo: chi col pennello, chi con ago e filo. Generazioni diverse all’opera, le une a fianco alle altre. Accanto ai nonni c’erano i nipoti, accanto ai figli i genitori. Solo la pandemia ha fermato quello slancio. Ed ora ha fatto di peggio: ha strappato loro l’amata Gianna.
su Luna Nuova di martedì 25 gennaio 2022
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