20 Ottobre 2011 - 19:08
RIMINI - Rimini deve temere un “Re nero” bis? Gli inquirenti lo escludono e lasciano intendere che non c’è alcuna voglia di fare le pulci al sistema bancario riminese, compito che spetta solo ed esclusivamente alla Banca d’Italia. Gli accertamenti che, a partire dall’anno prossimo, riguarderanno i sei istituti di credito sui quali sono stati aperti altrettanti fascicoli, riguardano solo ed esclusivamente transizioni irregolari segnalate dalla procura di Forlì e legate alla Carim.
Alla luce di questi accertamenti, sarebbe stata già archiviata la posizione di una banca finita a sua volta nella lista degli istituti da controllare e subito depennata. Il “reato presupposto” si è dunque rivelato inesistente. Mentre nell’indagine forlivese vi erano più elementi che lasciavano presupporre lo sconfinamento in un’azione illegittima (che prevedeva la commissione di reati consistenti), la verifica riminese si concentra, per ora, soltanto sulla violazione commessa nell’omissione degli estremi di identificazione del soggetto che ha effettuato la transizione.
Un peccato che potrebbe, tutto sommato, rivelarsi “veniale” e comportare solo il pagamento di una sanzione amministrativa per i cassieri che non hanno applicato alla lettera le nuove norme. Si tratta ora di capire se se trattava di un disegno precostituito, finalizzato ad occultare chissà quali “fondi opachi” o un andazzo dettato più che altro da negligenza nel conoscere e applicare le nuove norme in materia di antiriciclaggio.
Ultim'ora
Inserisci un commento
Condividi le tue opinioni su Luna Nuova