SUSA
04 Luglio 2013 - 23:08
Sono soltanto 90 i bambini venuti alla luce dall’inizio dell’anno al 30 giugno nel punto nascite dell’ospedale di Susa. Un po’ meno della metà del 2012, il 40 per cento delle annate più prolifiche, quando Susa arrivava a sfiorare i 500 parti, il muro imposto dalla riforma sanitaria della Regione per poter mantenere in piedi il servizio. Numeri che parametrati su tutto l’arco dell’anno sono piuttosto scarni. E preoccupanti. Ben che vada alla fine del 2013 i nati nel reparto di ostetricia e ginocologia, una delle eccellenza dell’ospedale segusino, raggiungeranno quota 200, la metà dell’anno passato. Il tutto mentre in questi giorni è trapelata la notizia che nel piano sanitario regionale presentato in commissione martedì si torni ad ipotizzare la chiusura del punto nascite segusino, da aggiungere ai sei tagli previsti insieme a quello di Borgosesia. «Non capisco - lamenta il consigliere regionale Pd Nino Boeti - ci era stato assicurato che, nonostante i numeri ridotti, il punto nascite sarebbe rimasto aperto, adesso si rimette tutto in discussione, salvo poi chiosare che tuttavia potrebbe essere mantenuto per via dell’installazione dei cantieri Tav, creando caos e preoccupazione con questo continuo stop and go».
su Luna Nuova di venerdì 5 luglio
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