POLITICA
07 Novembre 2013 - 22:37
E se alla fine la bassa valle di Susa fosse divisa in due Unioni montane di comuni? Per ora è solo un’ipotesi sullo sfondo, ma non è affatto campata per aria. I sindaci di Susa, Borgone, Sant’Antonino, Condove e Rubiana hanno posto due paletti al loro ingresso nell’Unione bassa valle: conoscere con dovuto anticipo quanto verrà a costare per i comuni l’adesione al nuovo ente e, alla luce delle profonde lacerazioni provocate dalla questione Tav, fare in modo che l’Unione non abbia alcun ruolo politico, a meno che non sia delegata dalla totalità dei comuni aderenti. Anche per questo motivo Antonio Ferrentino ha organizzato per martedì 12 novembre, alle 20,30 nella sala consiliare di Sant’Antonino, un incontro-dibattito per discutere sulla futura governance dei territori montani: parteciperanno l’assessore regionale agli enti locali Gian Luca Vignale, l’assessore provinciale Marco Balagna e il presidente Uncem Lido Riba, l’invito è stato esteso anche al presidente della Comunità montana valle Susa e val Sangone e a tutti i sindaci delle due valli. «L’obiettivo di tutti, anche mio - sottolinea il sindaco di Sant’Antonino - è che si arrivi alla formazione di un unico ente per tutta la bassa valle, ma o rimuoviamo le cause delle profonde divisioni di questi anni, o sennò a quel punto è meglio avere due Unioni che collaborano sui servizi in comune e che su altri temi possiedono un approccio diverso».
su Luna Nuova di venerdì 8 novembre
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