GIAVENO
08 Luglio 2014 - 00:09
I tre indizi portati dalla procura per accusare Daniele Ughetto Piampaschet dell’omicidio della prostituta nigeriana Anthonia Egbuna, non sarebbero stati abbastanza solidi da consentire una condanna. È questa in sintesi la spiegazione con cui la Corte d’assise di Torino motiva la decisione di assolvere l’uomo. Secondo i giudici infatti sia i racconti autobiografici ritrovati, in cui Piampaschet per gli investigatori avrebbe descritto il delitto, sia le poche tracce di sangue sul sedile posteriore della sua auto, sia i tabulati telefonici non avevano “i requisiti della gravità e precisione richiesti dalla legge”. I tempi in cui si sarebbe dovuto consumare l’omicidio, infine, «sono troppo stretti. Appare strano, inoltre, che l’imputato - concludono i giudici - abbia potuto accoltellare la donna e gettarne il cadavere nel fiume senza che nessuno abbia visto nulla».
su Luna Nuova di martedì 8 luglio 2014
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