POLITICA
02 Ottobre 2014 - 22:01
La lettura dell’atto costitutivo da parte del notaio, le firme dei sindaci, la foto di gruppo in fascia tricolore: insomma, tutti gli ingredienti al loro posto per sancire la nascita dell’Unione montana valle Susa. Quello consumato martedì nella sala giunta di Villa Ferro, sede dell’ormai ex Comunità montana della quale l’Unione prenderà il posto, è però un atto più formale che sostanziale: a oggi il nuovo ente che riunisce i comuni della bassa valle di Susa appare come una “scatola vuota” piena di incognite. L’Unione parte con 22 comuni su 23. All’appello manca Rubiana, che dopo aver annunciato la sua adesione è tornata sui suoi passi e sta seriamente valutando di unirsi ai comuni confinanti della val di Viù. Manca però ancora l’imprimatur della Regione, che deve dare il definitivo via libera agli ambiti territoriali proposti dai sindaci e che potrebbe anche decidere di riportare Rubiana nei confini naturali della bassa valle. In attesa che la Regione metta al loro posto gli ultimi tasselli, gli amministratori dei 22 comuni, riuniti ieri sera a Villa Ferro, stanno comunque procedendo con la definizione delle tappe che, a breve, porteranno alla formale composizione del consiglio della nuova Unione montana.
su Luna Nuova di venerdì 3 ottobre 2014
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