BORGONE
03 Novembre 2014 - 22:23
La totale indisponibilità a trattare annunciata dall’azienda sta mettendo sul piede di guerra i lavoratori Irem, che per il futuro non escludono di passare alle vie legali per far valere i loro diritti. Oggetto del contendere è il “vecchio” premio di produzione che per 40 anni, 2014 compreso, le maestranze hanno sempre percepito sulla base di un accordo che risale agli anni ’90, ma che dall’anno prossimo, se l’azienda non tornerà sui suoi passi, i lavoratori non riceveranno più. E non si tratta proprio di bruscolini: parliamo di 600 euro all’anno suddivisi in due rate, che di questi tempi rappresentano certamente un’importante boccata d’ossigeno. All’origine di tutto c’è, a quanto pare, la necessità di risparmiare da parte dell’azienda, sia per far fronte alla crisi del mercato, sia per il previsto aumento in busta paga dovuto al nuovo contratto nazionale di lavoro, a cui dal gennaio 2015 anche l’Irem dovrà obbligatoriamente assolvere nei confronti dei suoi 110 dipendenti.
su Luna Nuova di martedì 4 novembre 2014
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