CESANA
31 Marzo 2015 - 18:02
Due slavine, una dopo l’altra, con un effetto domino: la prima, di dimensioni più contenute, non ha colpito nessuno, ma nello scivolare a valle ha di fatto provocato il secondo distacco, decisamente più consistente. Un muro di ghiaccio con un fronte di 200 metri che si è abbattuto come un macigno su Luca Prochet e Mathieu Ricchi, travolgendoli e trascinandoli per oltre un chilometro, senza dargli scampo. Sono morti così i due sciatori vittime della tragedia avvenuta venerdì mattina, 27 marzo, a Cesana, sui pendii innevati del monte Terra Nera, in val Thuras, a circa 3000 metri di quota. Il bilancio include anche un ferito, M.G., un maestro di sci francese di 33 anni che subito dopo l’incidente è stato trasportato con l’elicottero all’ospedale di Susa. Ha riportato una lussazione alla spalla e al ginocchio, ma è già stato dimesso: se la caverà in una trentina di giorni. Il dramma che si è consumato nel week-end riaccende le polemiche sulla pericolosità dell’eliski, pratica estrema dello sci fuoripista che utilizza l’elicottero come mezzo di risalita per discese mozzafiato in neve fresca.
su Luna Nuova di martedì 31 marzo 2015
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