EMERGENZA
12 Marzo 2020 - 20:33
Le restrizioni previste dall’ultimo Dpcm, che dà un altro giro di vite alla prima manovra per il contenimento del Coronavirus, spaventano coloro che fanno commercio ambulante. «Io vendo generi alimentari e quindi dovrei non sentire il peso della manovra - afferma Luca Rizzo - ma per noi occorre avere più certezze per capire se fare o meno ordini di approvvigionamento». Ordini che non può fare a chilometro zero, visto che vende noci e frutta secca non proprio prodotte dietro l’angolo. Ancora più arrabbiato Giuseppe Gorgone che con la moglie Graziella tratta invece prodotti per la pulizia di casa e igiene personale. «Incredibile - sbotta - da una parte ti dicono di lavare e disinfettare tutto, dall’auto alle superfici di casa, dall’altro potremmo non rientrare nella categoria giusta?». Guanti monouso che sarebbero utilissimi ora e disinfettanti. «Niente da fare, giovedì mattina ho provato a montare il banco visto che i negozi che vendono il mio stesso genere sono aperti, ma per il commercio ambulante non vale, come mi hanno spiegato i vigili». Quello di mercoledì scorso, in via Rombò, rischia di essere per lui l’ultimo mercato fino alla fine dell’emergenza. Venerdì mattina intanto si vedrà come andrà per i colleghi e come funzionerà il nuovo corso al mercato grande di piazza Aldo Moro, via Cavour e viale Colli. Un’area che, stando così le cose, risulterà eccessiva.
Eva Monti
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