SANITÀ
15 Marzo 2020 - 18:24
Non un “Covid hospital”, ma una riorganizzazione aziendale quella che sta interessando l’ospedale S.Luigi di Orbassano. Una decisione per ottemperare alle richieste dell’unità di crisi della Regione Piemonte. Il reparto di cardiologia è destinato ad essere reparto Covid ed è già attivo, destinando alla rianimazione cinque posti letto nell’ex Utic e 16 posti letto a pneumologia. «Pneumologia continuerà a gestire i pazienti pneumologici in carico sugli attuali posti letto», ha fatto sapere in una nota l’ospedale. Sarà progressivamente attivato, secondo le indicazioni regionali, anche un reparto di circa 20 posti letto, destinato a pazienti Covid, spostando in altra area pazienti medici e chirurgici ivi ricoverati. La week surgery invece sarà destinata a reparto casi sospetti di Covid-19. Sei i posti letto ipotizzati al momento, previa dimissione dei pazienti ricoverati.
«Ai sensi della direttiva 2/2020 della presidenza del Consiglio dei ministri, in ragione dell’aggravarsi della situazione di emergenza sanitaria ed al fine di prevenire la diffusione del contagio da Covid-19, i servizi delle strutture amministrative e tecniche sono garantite prioritariamente con modalità telematica o comunque tali da escludere o limitare la presenza fisica negli uffici - prosegue l’ospedale nella nota - L’accesso di soggetti esterni all’Azienda Ospedaliera è consentito nei soli casi necessari all’espletamento di attività indispensabili e attraverso modalità tracciabili». È stata formalizzata quindi l’attivazione dello smart working e che lo stesso sarà operativo per i primi dipendenti da lunedì.
L’ospedale inoltre ha attivato anche una linea telefonica per i dipendenti, finalizzata alla gestione dello stress emotivo. La Scdu psichiatria infatti ha messo a disposizione dei dipendenti dell’ospedale la propria equipe di psicologi che risponderanno alle telefonate dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 e dalle 14 alle 16. La linea telefonica è dedicata al sostegno psicologico degli operatori coinvolti nella gestione di questa emergenza. Il bar dell’ospedale infine è stato chiuso, mentre la mensa rimane in funzione, garantendo però la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
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