EMERGENZA

Rivoli, grande risposta della città all'appello della Croce Verde

Personale in difficoltà con le forniture di materiali, parte la richiesta sui social e scatta una raccolta spontanea tra cittadini ed aziende

27 Marzo 2020 - 10:47

Rivoli, grande risposta della città all'appello della Croce Verde

Un paio di giorni fa la Croce Verde di Cascine Vica aveva lanciato una richiesta di aiuto per ricerca di materiali da utilizzare sulle ambulanze che in questo periodo stanno prestando soccorso alle innumerevoli persone contagiate. «Tutto il nostro personale (250 volontari) - spiega il presidente Marco Biondino - in questo periodo si sta mettendo a disposizione della collettività in tutti i modi possibili per garantire lo svolgimento di tutti i servizi di emergenza covid19 senza contare tutti gli altri trasporti di tipo ordinario che quotidianamente vengono svolti. in aggiunta a questi non posso dimenticare tutto il personale dipendente della nostra associazione e per chi non ne fosse a conoscenza parliamo di oltre 40 unità di personale dipendente a cui va il mio più stimato grazie. Tutti loro sia volontari che dipendenti sono impegnati ancora prima della famosa “prima linea” perché sono i primi che si trovano a contatto con il virus e spesso senza neanche saperlo. Per questo dobbiamo avere tutti i dispositivi che servono in questi casi e del miglior grado di protezione possibile per poter tornare a casa dalle nostre famiglie sapendo di poter essere stati utili a qualcuno ma soprattutto per essere sicuri di aver svolto un servizio in piena sicurezza».

La ricerca di aiuto postata mercoledì sera serviva a sensibilizzare la popolazione rivolese, aziende comprese. «Da quando ho postato la richiesta il telefono è cominciato a squillare e ha squillato fino a pochi minuti fa ma sono sicuro che continuerà a squillare ancora per giorni. E di questo non posso che dire grazie, grazie davvero a tutti quelli che mi hanno chiamato per ringraziare la Croce Verde e a tutti quelli che ci hanno consegnato il materiale che ci serviva. Vi garantisco che in questo momento non è poco. Con quanto raccolto in poche ore, abbiamo diversi giorni di autonomia e speriamo che in questi giorni la situazione delle importazioni si sblocchi definitivamente. Per il futuro - conclude Biondino - mi auguro che quanto accaduto ci serva da lezione perché è incredibile che in pochissimi giorni una nazione come l’Italia vada in crisi perché nessuna delle nostre aziende produce articoli come le mascherine chirurgiche». In 24 ore sono stati raccolti: 9 termometri, 350 mascherine chirurgiche, 20 mascherine ffp3, 100 mascherine ffp2, 10 scatole di guanti monouso, alcune tute protettive, 10 litri di liquido sanificante più altro materiale vario. «Ringraziamo in particolare i signori: Aghemo, Saida, Cantù, Di Tria, Inchincolo,, Neculaes, Ivan (kui) di Pianezza, il dottor Bianco di Grugliasco e le aziende Carioca di Settimo ,Misericordia di Torino, Blue Engineering di Rivoli, Sector Cam di Segiu Sandu, Elite srl di Rivoli, Officine Vica di Rivoli, Pasticcini e dintorni più tanti altri che si stanno adoperando per aiutarci».

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