Mario Maurino, l’uomo che sa scalare anche la menomazione
MONTAGNA E VITA
EMERGENZA SANITARIA
07 Aprile 2020 - 00:11
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di STEFANO TONIOLO
Tre persone, ma un’unica passione: la fotografia. Per questo il Comune ha affidato loro il compito di documentare l’emergenza sanitaria nel paese. Un modo a basso costo (sono volontari) per tenere traccia del momento. La scelta così è ricaduta su Giancarlo Servino, Sergio Rosa e Luciano Iannì. Tutti e tre brunesi e tutti con molti anni di fotografia alle spalle. L’idea era arrivata direttamente dall’amministrazione, che ha preso contatto con loro tre e li ha concesso di girare per le vie del paese. «Ci hanno chiesto di documentare la vita della città e l’isolamento», afferma Iannì Intanto i tre si sono già messi all’opera: «Abbiamo documentato le piste ciclabili, le fabbriche chiuse e il comportamento delle persone al mercato - spiega Servino, 67 anni - Stiamo anche documentando l’attività della protezione civile».
Tutti hanno iniziato a scattare le prime fotografie da giovani e adesso si ritrovano ad essere fotoreporter. «Fotografo fin da quando ho 18 anni - racconta Iannì, tra le altre cose volontario della protezione civile - Una volta faceva anche dei matrimoni e il fotografo di viaggi. Poi mi sono sposato e ho cambiato lavoro». È così anche per Sergio Rosa, 61 anni e 40 anni di scatti alle spalle. «Far foto è il nostro hobby principale - dice - Da circa dieci anni al 90 per cento mi occupo di foto naturalistiche». I tre fotografi si coordinano attraverso un gruppo WhatsApp per pianificare le uscite e il lavoro di documentazione. «Ogni due o tre giorni facciamo un giro - prosegue Rosa - Forse faremo poi una mostra, quando sarà finito tutto. L’idea è di trovarci e selezionare un certo numero di foto». Di certo l’entusiasmo non manca: «La richiesta l’abbiamo accolta con entusiasmo, anche se a volte ti senti inopportuno ad andare in giro, ma penso che l’iniziativa possa piacere a molti - commenta - La foto è il nostro hobby principale, anche se questa è un’occasione triste».
Dal punto di vista dell’amministrazione è un modo per immortalare questo momento storico e mettere a disposizione del materiale per il futuro. «L’idea è nata, perché è un momento storico e le generazioni che ci seguiranno non lo vedranno. Sicuramente le strade deserte di Bruino non si vedono in foto - commenta il sindaco Cesare Riccardo - Era una cosa carina per documentare Bruino. Secondo me è importante raccontare l’emergenza: è un elemento di storia». Al momento però rimane difficile fare previsioni su un utilizzo futuro delle foto. Diverse le idee messe sul piatto, dalle mostre a un libro che raccolga il lavoro di reportage dei tre fotografi. Infatti non ci sono certezze né sulla fine dell’emergenza né sulla gestione della vita sociale nell’immediato post epidemia.
Su Luna Nuova di martedì 7 aprile 2020
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