AMBIENTE
07 Aprile 2020 - 10:45
Anche con l’emergenza coronavirus non si fermano gli illeciti per l’abbandono di rifiuti. Talvolta, anzi, vengono agevolati, vista la scarsa presenza di persone sul territorio e la vigilanza ridotta. Ecco perché il periodo di chiusura forzata di molte attività artigianali e commerciali ha indotto alcuni imprenditori scorretti a fare pulizia nei loro magazzini e a liberarsi dei materiali di risulta scaricandoli nelle campagne semideserte.
La scorsa settimana soltanto nella prima cintura a sud di Torino gli agenti della polizia metropolitana della direzione sistemi naturali hanno rilevato numerosi scarichi “seriali” di rifiuti: tre cumuli di paraurti e materiali di carrozzeria, altri tre mucchi di vecchi serramenti e portoncini condominiali, di stracci e di plastiche, che sono state oltretutto incendiate.
Poiché lo smaltimento di questi rifiuti costa molto ai comuni e quindi ai contribuenti, la direzione sistemi naturali della Città metropolitana è attiva per vigilare sul rispetto delle norme in materia. Tutto in sicurezza. Gli agenti si spostano utilizzando ognuno un’auto di servizio e sono dotati di mascherine Ffp2 e guanti in lattice. Nei luoghi in cui è necessario effettuare sopralluoghi arrivano con vetture diverse due agenti, che operano a debita distanza e si tengono in contatto via radio. Nel contrasto al fenomeno dell’abbandono di rifiuti si fa uso anche di tecnologie di videosorveglianza, per individuare i produttori e i trasportatori abusivi. Grazie a moderne attrezzature di piccolissime dimensioni, la polizia metropolitana tiene sotto controllo molte discariche abusive. I trasgressori invece vengono denunciati e devono rimuovere i rifiuti a loro spese e i mezzi di trasporto vengono confiscati nel caso siano stati utilizzati per disfarsi di rifiuti classificati come pericolosi.
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