CORONAVIRUS
27 Aprile 2020 - 23:38
di STEFANO TONIOLO
Una Festa della Liberazione senza pubblico e con poche persone. Una celebrazione atipica per una situazione eccezionale. Con l’epidemia da Covid-19 infatti sono stati impediti gli assembramenti, cosa che ha ridotto all’osso le celebrazioni, senza cittadini. Presenti pochi rappresentati delle istituzioni e delle associazioni. «È uno strano 25 Aprile quello che festeggeremo quest’anno. Un 25 aprile che non ci vedrà nelle piazze e davanti ai monumenti per la sua celebrazione, ma che forse proprio per questo sentiamo ancor più fortemente dentro di noi. Perché oggi, 75 anni fa, l’Italia si liberava dagli invasori, e dopo quindici lustri il nostro meraviglioso Paese da settimane lotta per liberarsi da un virus che ci ha destabilizzato, modificando per sempre la nostra quotidianità», ha commentato il primo cittadino Andrea Tragaioli.
A rappresentare il consiglio comunale c’era il vicepresidente dell’assemblea, Paolo De Francia e, insieme a lui, Giulia Natta in rappresentanza della sezione cittadina dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia), Fernanda Dalmasso del “Comitato Resistenza Colle del Lys” e due agenti della polizia municipale che hanno portato il gonfalone della città. La cerimonia poi si è divisa tra la posa della corona di alloro in piazza Martiri, dove si è tenuto un minuto di silenzio. Poi si è spostata davanti al monumento alla Resistenza, di fronte alla sala consigliare di via Capra. «Un momento doveroso per commemorare i nostri caduti, per ricordare chi ha permesso all’Italia di rialzarsi, chi ha combattuto per la nostra democrazia e per la nostra Costituzione. A loro va il nostro ringraziamento con la promessa che il loro sacrificio rimanga un monito per le generazioni future, per evitare che accada di nuovo», ha commentato ancora Tragaioli.
Un pensiero anche alla situazione attuale di emergenza sanitaria. «Oggi però quel grazie va anche a chi sta lottando un prima linea per liberarci da questo virus, chi sta salvando vite sacrificando la propria, chi vive ormai da mesi nelle corsie degli ospedali, chi lavora nelle case di riposo, chi opera negli studi di medicina generale e nei poliambulatori, chi è volontario e si adopera per non lasciare nessuno solo, grazie a tutte le realtà che scendono in trincea ogni giorno anteponendo il bene comune a se stessi, con la sola voglia di vincere questa battaglia», ha commentato.
Il ricordo della Resistenza nei giorni scorsi è stato anche animato dalla società civile. IL “Lab X Rivoli” infatti ha messo in piedi una piattaforma (il sito www.rivoli25aprile.it) per parlare e far parlare della resistenza partigiana cittadina. «Ricordare: ecco il senso di questa piattaforma e di questo progetto. Non solo per rinnovare le radici che con forza hanno consentito il germinare della nostra democrazia repubblicana, ma anche poter distinguere, oggi come allora, le differenze morali e sostanziali che in quel periodo storico hanno caratterizzato la lotta partigiana di liberazione - hanno fatto sapere i promotori dell’iniziativa - Il progetto, realizzato con il supporto e la collaborazione di donne e uomini, ragazze e ragazzi, associazioni, vuole essere un punto di partenza e non un punto di arrivo e vuole essere aperto alle collaborazioni future».
su Luna Nuova di martedì 28 aprile 2020
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