EMERGENZA
18 Gennaio 2021 - 22:18
di PAOLO PACCÒ
Proprio nell’anno in cui si sarebbe dovuto celebrare il 30° anniversario della fondazione, l’Unitre cittadina si vede costretta a sospendere i corsi. Da ieri il Piemonte è in zona arancione e questa disposizione non consente la circolazione tra i comuni. «Come associazione culturale di volontariato nell'ambito del terzo settore, dal dpcm del presidente Conte non siamo considerati di prima necessità - sottolinea la presidente Rosanna Dogliani - Molti docenti e allievi provengono da altri comuni e questo genera l'impossibilità di tenere i corsi e la riduzione delle presenze». Inoltre alcuni membri del direttivo e dei collaboratori non sono residenti a Collegno e questo pregiudica l’apertura, il controllo e le strategie adottate per il Covid-19. Al volontariato, infatti, non viene riconosciuta la possibilità di spostarsi per lavoro.
«L’aumento dei contagi, la nostra non più verde età, il caos attuale, la variabilità e l'incertezza del momento ci inducono, nostro malgrado, e a discapito degli sforzi fatti per continuare, grazie ai docenti e conferenzieri, a sospendere le attività. Un’eventuale riapertura - continua la presidente - sarà possibile solo se, in tempi relativamente brevi, la situazione cambiasse totalmente, cosa auspicabile ma difficilmente realizzabile. Da parte nostra l’impegno a continuare quell'attività preziosa che ha raccolto la sfida di un’educazione veramente permanente, che significa educare, formare, e informare». Una decisione sofferta anche perché ad ottobre scorso docenti e studenti avevano provato a tornare alla normalità, applicando tutte le disposizioni previste per arginare il contagio da Coronavirus: capienza più che dimezzata per le lezioni, distanziamento, controllo della temperatura, mascherine e gel disinfettante per tutti gli iscritti.
E pur tra non poche difficoltà, in qualche modo la maggior parte dei corsi era proseguita. Ma con il ritorno in zona arancione almeno fino alla fine del mese, risulta ora davvero complicato se non impossibile, garantire il regolare svolgimento delle lezioni. Si è discusso anche di un eventuale ricorso alle tecnologie digitali per provare a proseguire con delle attività. È apparso tuttavia chiaro a molti, che al di là delle problematiche tecniche, la principale vocazione dell’Università della terza età, è quella di offrire un’opportunità di socializzazione tra i propri iscritti. Meglio dunque attendere di potersi nuovamente incontrare di persona e fissare così l’appuntamento per festeggiare il 30° compleanno.
su Luna Nuova di martedì 19 gennaio 2021
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