EMERGENZA SANITARIA
18 Marzo 2021 - 23:40
di STEFANO TONIOLO
È stato un week-end di protesta e dissenso verso la didattica a distanza. A Piossasco il neonato gruppo di genitori “La scuola per prima” ha indetto per venerdì una giornata contro la Dad in cui gli studenti non hanno partecipato alle lezioni in didattica a distanza in programma per la giornata. L’adesione è stata di circa 190 studenti tra l’Istituto comprensivo Piossasco 1 e l’Istituto comprensivo Piossasco 2. Hanno deciso di aderire anche 40 famiglie di altri paesi tra cui Sangano, Vinovo, Trana, Candiolo e Varese.
«La proposta di non fare lezione per poche ore, non è un no generico alla Dad, ma ad un uso della stessa come prassi educativa in un momento in cui le scuole potevano e dovevano restare aperte più a lungo - ha fatto sapere il gruppo - Insegnanti e dirigenti hanno lavorato con grande professionalità e impegno per permettere ai ragazzi la frequenza in situazione di emergenza, ma esattamente di questo deve trattarsi: la gestione di uno stato emergenziale. Gli sforzi economici, materiali, formativi e psicologici messi in campo dalla scuola, dalle amministrazioni locali, dai docenti, dalle famiglie e dagli studenti perché si potesse frequentare in presenza in questi mesi, sono stati cancellati in maniera troppo sbrigativa». A loro dire la Dad è uno strumento «prezioso, ma al contempo divisivo e discriminatorio». La ragione si deve cercare nelle situazioni di difficoltà in cui si trovano i soggetti e le famiglie più fragili (connessioni inadeguate, scarsità di spazi domestici, apparecchi elettronici e competenze informatiche).
In aggiunta alla proposta di spegnere la didattica a distanza per un giorno, le famiglie promotrici in sinergia con altri genitori hanno pensato ad un’azione di cura nei confronti delle scuole: da venerdì 12 marzo in avanti sarà infatti possibile lasciare un disegno, uno scritto o un’altra testimonianza del desiderio dei ragazzi di tornare in presenza, sui cancelli delle scuole dei due Comprensivi di Piossasco. È stato inoltre proposto alle famiglie di appendere striscioni ai propri balconi con la stessa intenzione.
«Si sta cercando di dare voce al disagio e al dissenso profondo di molte famiglie attraverso gesti simbolici, documentati da foto di dispositivi spenti, striscioni appesi a cancelli e balconi, con la sola finalità di inviare un messaggio forte ai governatori del nostro paese affinché si adoperino per riprendere una scuola in presenza e in sicurezza, dove al centro ci siano i ragazzi e la loro esigenza di crescita formativa e relazionale», fa sapere ancora il gruppo. Anche a Bruino un gruppo di genitori ha protestato contro la dad per bambini e studenti. Lì genitori, bambini e amministrazione comunale sono scesi in piazza per un flashmob di protesta. A promuoverlo Gei Marziano, Loredana Gareri e tutta la 2A della scuola primaria Alba Serena.
su Luna Nuova di venerdì 19 marzo 2021
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