AGRICOLTURA
28 Aprile 2023 - 18:11
Claudia Roggero insieme agli altri membri del comitato mentre stringe la mano al suo predecessore Giovanni Benedicenti
Claudia Roggero, 25 anni, apicoltrice rivolese, è la nuova delegata provinciale di Coldiretti Giovani Impresa di Torino, il movimento giovanile di Coldiretti. Laureata in scienze e tecnologie agrarie, si occupa della gestione delle api e della produzione di miele, dalla smielatura all’invasettatura così come gestisce la vendita diretta dal suo banco del mercato di Campagna Amica a Rivoli e Alpignano. Ma la Fattoria Roggero di strada Pioi al confine con Villarbasse, è anche fattoria didattica riconosciuta dalla Regione e Claudia svolge attività di educazione agricola e ambientale con le scuole e organizza settimane verdi con i bambini nei periodi doposcuola.
È stata votata dall’assemblea dei delegati territoriali di Coldiretti Giovani Impresa Torino che ha scelto anche il Comitato che, come la delegata, resterà in carica cinque anni. Il Comitato rappresenta le diverse zone in cui è ripartita l’organizzazione provinciale di Coldiretti e le diverse attività specializzazioni del mondo agricolo. Ma, soprattutto, raccogli i giovani agricoltori (sotto i 30 anni) che hanno scelto di impegnarsi per la crescita sindacale dare il proprio contributo a divulgare le istanze e le battaglie di Coldiretti.
Fanno parte del Comitato tra gli altri: Paolo Raseri, azienda agricola Raseri Giulio, (zootecnia latte) di Villar Dora e Daniele Porporato dell’azienda agricola Porporato Daniele (produzione mele e trasformazione in sidro) di Volvera. «Se vogliamo garantire un futuro all’agricoltura - commenta Claudia Roggero - dobbiamo dialogare con i consumatori. Quando ci interroghiamo sugli effetti dei cambiamenti climatici o quando ci ribelliamo al cibo sintetico, non stiamo solo difendendo il futuro del nostro lavoro ma il futuro del diritto al cibo di tutti». Un aspetto importante del lavoro del movimento giovanile di Coldiretti Torino è favorire la crescita dell’imprenditoria giovanile. «Dobbiamo avvicinare i giovani all’agricoltura. Ma, nello stesso tempo, dobbiamo batterci perché un lavoro come il nostro, che mette insieme beni comuni come la produzione del cibo, il miglioramento ambientale, il presidio del territorio e la tutela del paesaggio sia sempre più incentivato e valorizzato».
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