SCI
30 Luglio 2012 - 20:20
Se entro settembre non verranno riaffidati gli impianti di innevamento olimpici, la Via Lattea potrebbe rinunciare alla neve programmata al di sotto dei 2200-2300 metri. A parte l’area di Sestriere che ha la convenzione con la Regione (proprietaria di tubi, bacini e cannoni) in vigore fino al 2020, per tutte le altre stazioni il rischio è di presentarsi alle prenotazioni turistiche con una parte minima del potenziale sciistico. Eppure, dopo l’esito incerto della riunione in Regione e visto il rallentamento delle attività con le ferie di agosto, la possibilità di sparare neve con i primi “sottozero” notturni di novembre è legata a un filo. La Sestrieres ha realizzato un proprio studio sulla redditività, diviso per aree sciabili. «Per noi tenere chiusi di gli impianti bassi, concentrando l’attività a Sestriere e intorno al Fraiteve dove le quote sono maggiori, significa risparmiare sui costi senza perdere troppi ricavi» fa notare Giovanni Brasso, presidente della società della Via Lattea.
su Luna Nuova di martedì 31 luglio
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