TAV
08 Luglio 2013 - 23:14
Da autori dell’esposto a indagati con l’accusa di “procurato allarme”. Tutto potevano aspettarsi gli ambientalisti, ma non che la loro denuncia per la mancata realizzazione di una rete paramassi a protezione del cantiere Tav di Chiomonte finisse con un simile ribaltamento di prospettiva. Nel mirino della procura ci sono Mario Cavargna, presidente di Pro Natura Piemonte, e Fabio Dovana, presidente regionale di Legambiente, che giovedì scorso hanno ricevuto dalla procura di Torino un avviso di garanzia a seguito dell’esposto con cui, il 22 maggio, avevano denunciato come l’incolumità dei lavoratori impegnati alla Maddalena, operai e forze dell’ordine, fosse messa a rischio dalla presenza di una frana attiva che dal versante a monte dell’area incombe sulla zona dov’è in corso lo scavo del tunnel geognostico. Frana che, infatti, viene segnalata anche sulla relazione geologica allegata al progetto definitivo del cunicolo esplorativo, tanto che la sua realizzazione era stata imposta dal Cipe e dal ministero dell’ambiente.
su Luna Nuova di martedì 9 luglio
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