FASE 2
12 Maggio 2020 - 13:14
Ormai da qualche settimana sta progressivamente diminuendo il numero dei pazienti ricoverati per Covid-19 negli ospedali dell’Asl To3. Un segnale incoraggiante per la "fase 2" appena avviata, che per quanto riguarda la sanità ospedaliera si traduce nella possibilità di riaprire i reparti che nella fase più acuta dell’emergenza erano stati adibiti al trattamento dei malati Covid-19, riportandoli all’attività ordinaria. All'ospedale di Rivoli, già lo scorso 25 aprile, c’era stata una prima chiusura di reparto Covid, 23 posti letto all’8° piano trasformati in reparto di degenza ordinaria: in tutto l’ospedale ci sono oggi 72 pazienti ricoverati (di cui 7 in terapia intensiva) a fronte di un massimo, nelle scorse settimane, di oltre 160. All'ospedale di Susa i pazienti Covid sono ora appena 2, nel picco erano stati una trentina.
Ma la stessa confortante tendenza si può riscontrare in tutte le strutture dell’Asl To3 che ospitano malati Covid. Un traguardo importante, per il valore simbolico e per le ricadute pratiche, è stato tagliato nei giorni scorsi dall’ospedale di Pinerolo, che ha finalmente potuto ripristinare il reparto di medicina del 3° piano, chiudendo il reparto Covid in funzione in questi mesi. I locali sono stati completamente sanificati e già oggi ospitano 28 pazienti in degenza ordinaria no-Covid. Attualmente all’ospedale di Pinerolo sono rimasti soltanto 20 pazienti Covid (di cui 2 in terapia intensiva e 5 in semi-intensiva) ospitati al 4° piano dell’edificio, nell’area di Weekly surgery e nell’Utic. Una riduzione molto evidente: nel picco dell’epidemia, a Pinerolo i ricoverati avevano superato quota 100.
Complessivamente, nel momento di maggiore criticità, le persone ricoverate negli ospedali di Pinerolo, Rivoli e Susa erano circa 300, mentre oggi sono 94, a cui se ne aggiungono una cinquantina nelle sedi Cavs adibite per i pazienti in fase non acuta, tra cui Avigliana e Giaveno, che contribuiscono a dare respiro al sistema ospedaliero. «Finalmente - sottolinea il dottor Flavio Boraso, direttore generale dell’Asl To3 - è scesa la pressione sui nostri ospedali, che hanno dovuto reggere un urto drammatico e senza precedenti. Il lavoro dei medici, degli infermieri e degli operatori sanitari è stato straordinario, così come quello del personale tecnico e amministrativo impegnato nelle funzioni di supporto. L’attenzione resta comunque alta, anche all’interno degli ospedali, ma ora possiamo concentrarci maggiormente sulla fase territoriale, sulle persone in via di guarigione e su una graduale ripresa delle attività sanitarie ordinarie».
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