SANITÀ E COVID
31 Gennaio 2022 - 23:36
di MARCO GIAVELLI
Qualche piccolo passo avanti sembra esserci stato, ma rimane forte la mobilitazione di infermieri e operatori sanitari dell’Asl To3 e delle Aziende sanitarie di tutto il Piemonte, all’insegna dello slogan “Spremuti e ignorati” scandito venerdì 28 gennaio a Torino, in piazza Castello, durante lo sciopero proclamato dal Nursind. Che a margine della protesta ha incontrato la Regione ottenendo dalla giunta Cirio la disponibilità a stanziare dieci milioni di euro per tutto il Piemonte, destinati al pagamento delle indennità malattie infettive, laddove non erogate, e delle ore straordinarie nelle Asl dove è stato dimezzato per il primo trimestre 2021. Come la To3 di Collegno, Pinerolo, Rivoli e Susa, dove la scorsa settimana la direzione aziendale aveva annunciato che «in considerazione dell’elevato numero di richieste pervenute, i pagamenti delle ore di straordinario relative al primo semestre 2021 è stato proporzionalmente ridotto del 50 per cento con possibilità, se le condizioni lo consentiranno, di retribuire ulteriori ore in occasione del secondo semestre 2021».
«Un impegno, quello della Regione, che se non mantenuto provocherà un raddoppio della protesta», afferma Francesco Coppolella, segretario regionale Nursind Piemonte. Solidarietà a infermieri e operatori sanitari è arrivata, attraverso appositi comunicati stampa, dai consiglieri regionali Francesca Frediani e Giorgio Bertola (Movimento 4 Ottobre), Silvio Magliano (Moderati) e dalla deputata Jessica Costanzo (Alternativa). Oggi, martedì 1° febbraio, è previsto un nuovo incontro con il governatore Alberto Cirio e l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi per arrivare ad un accordo. Per quanto riguarda invece la situazione specifica dell’Asl To3, Icardi avrebbe garantito, dopo aver sentito la direzione, che il 50 per cento degli straordinari non ancora erogati dovrebbe essere pagato sulla busta paga del mese di marzo. Proprio su questi temi, giovedì 27 gennaio, Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Nursing Up avevano abbandonato il tavolo di trattativa con la direzione generale dell’Asl To3, come segno di ferma opposizione alle soluzioni indicate dall’Azienda sanitaria per riconoscere il pagamento dello straordinario del primo semestre 2021 al personale ormai stremato dopo due anni di pandemia.
«Consideriamo questo atto come un’assoluta mancanza di rispetto verso i lavoratori - avevano accusato in una nota congiunta Nino Flesia e Claudio Carlone (Fp-Cgil), Agnese Avaro (Cisl-Fp), Nazzareno Arigò e Domenico Albanese (Uil-Fpl), Rossano Campana (Nursing Up) in veste di componenti rsu - Devono essere riconosciuti i sacrifici dei lavoratori. Circa 80-90mila ore di straordinario fatto accumulare ai lavoratori su turni programmati, in barba ad ogni norma contrattuale, rappresentano per noi una ferita e l’Azienda deve venire incontro ai lavoratori. Abbiamo chiesto il ritiro della nota del direttore del personale inviata ai dipendenti nei giorni scorsi in cui si comunicava la riduzione del 50 per cento del pagamento dello straordinario effettuato nel primo semestre 2021. L’Azienda non è stata disponibile a mettere a disposizione risorse aggiuntive utili a riequilibrare il fondo contrattuale e a retribuire al 100 per cento l’immenso sforzo prodotto dai professionisti dell’Asl To3. Preso atto dell’indisponibilità della direzione generale ad accogliere le nostre richieste ricorreremo al prefetto, dichiarando fin da subito lo “stato di agitazione” di tutto il personale dell’Asl To3. Le problematiche di questa Azienda non si limitano al lavoro straordinario ed è giunto il momento di affrontarle». La lettera al prefetto di Torino Raffaele Ruberto è stata inviata venerdì, con la richiesta di una convocazione in tempi brevi per giungere al confronto con l’Azienda sul tavolo prefettizio «dove chiameremo a presenziare anche i vertici regionali della sanità».
su Luna Nuova di martedì 1 febbraio 2022
APPROFONDIMENTI
Inserisci un commento
Condividi le tue opinioni su Luna Nuova