8 dicembre No Tav: alcune migliaia di manifestanti in marcia da Susa a Venaus

Sotto una debole nevicata mista a una pioggerellina non fastidiosa, alcune migliaia di manifestanti No Tav, tra 4 e 5mila secondo le prime stime degli organizzatori, stanno sfilando da Susa verso Venaus per il tradizionale corteo dell'8 dicembre, in ricordo della liberazione dei terreni di Venaus del 2005. Tra loro anche un nutrito gruppo di sindaci e amministratori locali in fascia tricolore, con lo striscione "Amministratori valle di Susa", guidati dal presidente dell'Unione montana Pacifico Banchieri, intervenuto al microfono a inizio marcia per ribadire le ragioni degli enti comunali: tra quanti avevano annunciato la loro partecipazione non erano rappresentati Condove, Bruzolo e Novalesa, oltre a Susa, Sant'Antonino, Borgone e Bussoleno, che invece non avevano dato la loro adesione. Presente anche la consigliera regionale Francesca Frediani (Unione Popolare). Tra i movimenti, anche una delegazione di attivisti francesi che si oppongono alla Torino-Lione.

Il corteo, partito dal piazzale ex Assa, con in testa l'immancabile striscione "C'eravamo, ci siamo, ci saremo" e lo spezzone dei Giovani No Tav, ha fatto una prima tappa nei pressi della stazione ferroviaria dove proprio i giovani hanno issato alcuni striscioni sugli edifici della stazione e dell'ospedale per chiedere maggiori investimenti su sanità pubblica, trasporto pubblico e istruzione. Poi i manifestanti hanno sfilato lungo la centralissima via Roma, sbucando in via Mazzini e svoltando nuovamente lungo la statale 25 per poi salire verso il bivio Passeggeri, punto nevralgico degli avvenimenti del 2005, e scendere in direzione di Venaus, dove tra il presidio No Tav e la vicina arena concerti del Festival Alta Felicità è previsto, tra non molto, il concentramento finale.

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