TORINO-LIONE
06 Maggio 2025 - 21:34
Il presidente dell'Unione montana Pacifico Banchieri durante la manifestazione No Tav dell'8 dicembre scorso a Susa
«Un “no” a tutela della salute, dell’ambiente e del territorio. L’Unione montana Valle Susa, che da lungo tempo sta investendo nella mobilità e nel turismo sostenibile, prenderà parte alla manifestazione di sabato 10 maggio». Con queste parole l'ente sovracomunale della bassa valle di Susa ha annunciato oggi ufficialmente la sua adesione alla manifestazione No Tav in programma sabato 10 maggio a Susa con partenza dal bivio per Traduerivi, per protestare contro il deposito temporaneo di smarino e la chiusura della stazione ferroviaria per almeno due anni una volta che inizieranno i cantieri per il tunnel di base e la stazione internazionale.
«La motivazione principale per la quale noi saremo a Susa è perché ad oggi non è stata predisposta alcuna nuova Valutazione di impatto ambientale sulla variante di cantierizzazione che prevede di spostare le operazioni di stoccaggio e lavorazione dello smarino da Salbertrand alla piana di Susa - afferma il presidente Pd dell'Unione Pacifico Banchieri, sindaco di Caselette - Non essendoci garanzie per la salute dei cittadini e delle cittadine, e non avendo ricevuto risposta alle nostre delibere e richieste, abbiamo deciso di aderire alla marcia. Tanti amministratori e amministratrici dell’Unione montana Valle Susa continuano a pensare che l’opera non sia prioritaria e che le risorse destinate al progetto potrebbero essere meglio investite in una mobilità davvero green».
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