TRAFORO

Frejus, inaugurata la seconda canna: aprirà al traffico martedì 29 luglio alle 20

Salvini e Cirio contro i disordini del week-end ai cantieri Tav: «Le opere si fanno, anche in valle di Susa, nonostante i delinquenti». La sindaca di Bardonecchia: «Ridateci la fermata per Tgv e Frecciarossa e ripristinate la tratta ferroviaria storica con Modane»

28 Luglio 2025 - 17:10

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Da oggi il traforo autostradale del Frejus detiene un primato: è la galleria europea più lunga a doppia canna. Lunghezza 12,9 chilometri, diametro 8 metri, corsia da 3,5 metri, 34 rifugi, 9 bypass carrabili, 6 stazioni tecniche, 2 centrali di ventilazione. Questi, in sintesi, i numeri della seconda canna, inaugurata oggi intorno alle 13,45 a Bardonecchia: i lavori sono durati complessivamente quasi 15 anni e a conti fatti l'opera, rispetto ai 400 milioni di euro inizialmente annunciati, è costata 700 milioni a carico delle due società concessionarie, Sitaf e Sftrf.

Alla cerimonia, tra le varie autorità, sono intervenuti i sindaci di Modane e Bardonecchia, Jean-Claude Raffin e Chiara Rossetti (che ha colto l'occasione per chiedere ai due governi la riattivazione della fermata di Tgv e Frecciarossa a Bardonecchia e della tratta ferroviaria storica che unisce i due comuni transfrontalieri), il presidente di Sftrf Christophe Castaner e l'amministratore delegato di Sitaf Claudio Vezzosi, i presidenti delle Regioni Auvergne-Rhône-Alpes e Piemonte, Fabrice Pannekoucke e Alberto Cirio, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti italiano Matteo Salvini e il suo omologo francese Philippe Tabarot.

La delegazione è arrivata da Modane attraverso la galleria "storica", che ora ospiterà il traffico in direzione Francia-Italia, ed è stata poi accolta nel padiglione coperto allestito sul piazzale del traforo del Frejus, dove si sono svolti i vari interventi moderati da Francesco Antonioli, giornalista ed editorialista. Al termine, sotto un vento leggero e qualche lacrima di pioggia, le autorità si sono spostate all'imbocco della nuova galleria di transito per il taglio del nastro, preceduto dal suono degli inni nazionali italiano, francese ed europeo, mentre nel cielo sono stati sparati dei fumogeni con i colori dei due tricolori. La seconda canna, che accoglierà il traffico in direzione Italia-Francia, verrà ufficialmente aperta al traffico domani sera, martedì 29 luglio, alle 20.

«Quella di oggi è un’altra giornata importante per i collegamenti tra il Piemonte e il resto d’Europa, perché un’ulteriore opera che aspettavamo da anni è diventata realtà per le nostre comunità e il nostro territorio - ha dichiarato Cirio - è un momento storico perché continua la riapertura del Piemonte al contesto internazionale, per la quale abbiamo lavorato per risolvere i momenti difficili che abbiamo ereditato. Il vicepremier Salvini non ci ha mai fatto mancare il supporto e il coraggio necessario. I valichi sono strumento di sviluppo e crescita per le vallate e per l’intero territorio. Continua quindi oggi la stagione dello sblocco e dell’apertura di diverse infrastrutture di importanza strategica per la nostra economia: ad aprile abbiamo riattivato la ferrovia del Frejus, chiusa per un anno e mezzo a causa di una frana in territorio francese, un mese fa è toccato ad un intervento atteso da tantissimi anni come il tunnel del Tenda, che ha già registrato oltre 30mila passaggi e provocato un aumento del 10 per cento del turismo, la variante di Demonte ha avuto il via libera di Bruxelles, con i francesi è stato avviato un tavolo di lavoro per il raddoppio del traforo del Monte Bianco, e a fine anno sarà finalmente completata l’Asti-Cuneo. È anche la prova che le opere si fanno, anche in questo territorio: perché il dissenso è sempre legittimo purché avvenga nel rispetto delle regole e della democrazia, ma non sono accettabili le violenze ad opera di un manipolo di delinquenti che attaccano operai e forze dell’ordine». Evidente riferimento ai disordini avvenuti sabato pomeriggio al cantiere Tav di Susa-Traduerivi, presso l'area recintata dell'autoporto e dell'ex pista di guida sicura, che deve ospitare lo smarino estratto dal tunnel di base.

Anche il ministro Salvini non ha esitato a parlare di "delinquenti", promettendo pene severe tramite il nuovo decreto Sicurezza: «Grazie alle forze dell'ordine che garantiscono che gli operai possano lavorare in sicurezza. Questa giornata mi ha imposto moralmente anche una sosta al cantiere Tav: è incredibile come nell'anno 2025, oggi sul fronte italiano ci siano fra polizia, carabinieri ed esercito ben 418 militari a proteggere gli operai che fanno il loro lavoro. Questo non è degno di un Paese civile». Sull'opera in sè ha aggiunto: «Tunnel, ponti, porti, aeroporti, viadotti e galleria sono fondamentali non solo dal punto di vista ingegneristico, industriale, ambientale ma anche come segno morale: è un momento dove ci sono troppi conflitti, quindi lavorare per unire, avvicinare, ridurre le distanze è un atto amministrativo ma anche politico con la P maiuscola. La politica può e deve dividersi su tanto, ma non sulle infrastrutture che sono la spina dorsale».

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